Fascite plantare: cause e soluzioni

Avete mai sentito parlare di fascite plantare?

E’ una patologia che colpisce i piedi ed è molto più comune di ciò che si crede. Consiste in un insieme di dolori, dovuti alla infiammazione dellafascia plantare, che colpiscono la pianta del piede che si manifesta con fastidiose fitte ai talloniappena la persona appoggia i piedi a terra sia al risveglio che durante tutta la giornata; il dolore aumenta se si pratica attività fisica o se si sforzano particolarmente i piedi.

Siamo in presenza della fascite plantare nel momento in cui lo spesso tessuto situato nella pianta del piede risulta troppo teso o stressato per il troppo carico: il dolore è evidente soprattutto nel momento in cui il piede, camminando, alza dal suolo il tallone spostando tutto il peso sulle punte.

Gli individui più soggetti alla fascite plantare sono principalmente donnetra i 40 ed i 70 anni.

Come riconoscerne i sintomi?

 

Il sintomo primario è, come dicevamo prima, il dolore più o meno acuto, a livello del tallone sia al risveglio appena si poggiano i piedi a terra, sia quando si staziona in piedi per lungo tempo, sia dopo un’attività fisica particolarmente energica.

Le cause, secondo alcuni studi, possono essere:

  • atrofia muscolare relativa al quinto dito, cioè la presenza di poca massa muscolare nel mignolo;
  • periostite del calcagno, cioè l’infiammazione dell’osso chiamato periostio;
  • lunghe camminate;
  • morfologia del piede non fisiologica (piede piatto, piede cavo…);
  • postura scorretta;
  • utilizzo di scarpe inadeguate, con suole troppo morbide.

Questa patologia passa attraverso 3 fasi ben definite:

  1. fase acuta: si supera assumendo antinfiammatori, facendo riposare la pianta del piede e praticando lo stretching (far rotolare sotto il piede una bottiglietta di acqua gelata od una pallina da tennis per 10 minuti);
  2. trattamento conservativo: oltre ai passi descritti sopra, saranno necessari altri accessori e trattamenti fisici;
  3. trattamento chirurgico: si pratica su soggetti affetti da fascite plantare da più di 12 mesi;

Per evitare le ricadute a seguito di intervento chirurgico, è importante ricominciare gradualmente qualunque attività sportiva, fare stretching ed eseguire una terapia riabilitativa finalizzata anche all’apprendimento di una postura corretta affinché il carico venga equamente distribuito sulla pianta del piede.

Per individuare la fascite plantare è necessario rivolgersi ad un ortopedico che vi prescriverà TAC e radiografie, o consultare un podologo per un esame obiettivo del piede.

Una volta eseguita la diagnosi e su prescrizione medica, un fisioterapista potrà indicarvi gli esercizi di stretching più adeguati.

Se anche voi avete i disturbi sopraelencati, non esitate a rivolgervi ad un esperto per poter iniziare quanto prima le varie terapie per attenuare ed eliminare i disturbi provocati dalla fascite plantare.

Qualcuno di voi soffre di questa patologia? Come l’avete superata? Dateci la vostra opinione e descriveteci la vostra esperienza!

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