Usare il defibrillatore automatico: che cosa dice la legge

La legge 116 del 4 agosto del 2021 è quella che sancisce l’uso nei luoghi pubblici del defibrillatore, sia esso semiautomatico o automatico: una vera e propria norma salva vita che vale la pena di conoscere nel dettaglio, anche per capire quali sono i casi in cui deve essere usato lo strumento e chi è deputato a utilizzarlo. Ci dice tutto quello che c’è da sapere a riguardo l’azienda SINE sicurezza specializzata in corsi per l’uso dei defibrillatori a Udine.

 

Dal 13 novembre del 2021 è in vigore l’obbligo di segnalare la presenza di un defibrillatore, automatico o semiautomatico, nei luoghi pubblici in cui tale strumento è collocato. Esso deve poter essere usato a tutte le ore del giorno e della notte e risultare sempre accessibile. A partire dal 13 dicembre dello scorso anno, poi, è stato predisposto un piano della durata di 5 anni mirato a promuovere un uso capillare dei defibrillatori e la loro diffusione. Ciò deve avvenire anche grazie all’azione degli enti territoriali, per esempio in virtù di misure premiali in contesti come i condomini, i palazzi, gli alberghi, i centri commerciali, e così via. Un ultimo passaggio consiste nella realizzazione di una app di geolocalizzazione grazie a cui sia possibile sapere quale è il punto più vicino al luogo in cui ci si trova dove è presente un defibrillatore.

La normativa relativa all’uso del defibrillatore

Il riferimento normativo in relazione all’utilizzo del defibrillatore automatico è rappresentato dalla legge 116 del 4 agosto del 2021. Va detto, comunque, che la disciplina relativa ai soggetti che possono usare un defibrillatore nello specifico dipende dalle singole regioni, ci sono comunque delle regole che valgono per tutto il territorio nazionale, in base alle quali lo strumento può essere usato preferibilmente da coloro che hanno frequentato specifici corsi come personale non ospedaliero. Attenzione, però: se si dovesse verificare una situazione di emergenza, e cioè ci si ritrovasse alle prese con un soggetto in arresto cardiaco, l’uso del defibrillatore sarebbe possibile anche da parte di persone che non abbiano frequentato alcun corso, e ciò ovviamente non avrebbe alcuna implicazione di tipo penale.

Le materie di insegnamento

I corsi di formazione a tal proposito sono quelli che seguono le linee guida internazionali dell’AHA, l’American Heart Association, o dell’ERC, l’European Resuscitation Council. Nel novero delle materie che devono essere insegnate ci sono la teoria e la pratica della defibrillazione precoce. La prima riguarda fra l’altro le modalità di utilizzo, di alimentazione e di manutenzione di un defibrillatore, ma anche lo scopo della defibrillazione e l’identificazione dei pazienti su cui essa deve essere eseguita; possono essere presenti anche elementi di elettrofisiologia cardiaca e fornire delle precauzioni per l’uso. Inoltre, è necessario insegnare la rianimazione cardio polmonare di base. Nel caso della pratica della defibrillazione precoce, gli allievi sono chiamati ad allenarsi su un manichino mentre vengono riprodotte le diverse fasi di un arresto cardiaco. La normativa di settore impone che tali corsi, denominati BLS-D, siano tenuti unicamente da docenti certificati e personale qualificato.

Dove si trovano i defibrillatori

La legge 116 del 4 agosto del 2021 prevede anche la stesura di una lista in cui siano elencati tutti i luoghi pubblici nei quali sarebbe fortemente auspicabile installare un defibrillatore. Di questo elenco fanno parte gli uffici in cui sono presenti almeno quindici dipendenti e che offrono servizi al pubblico: è il caso, per esempio, degli uffici amministrativi statali. I defibrillatori, inoltre, dovrebbero essere presenti nei porti, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, negli atenei universitari e nelle scuole di ogni grado e ordine, ma anche nei mezzi di trasporto i cui percorsi durino due o più ore, che si tratti di navi, di aerei, di traghetti o di treni.

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