Baby Blues e Ginnastica Perineale Post parto

Durante i 9 mesi di gravidanza, l’organismo di una donna secerne grandi quantità di estrogeni e progesterone . Questi due principali ormoni svolgono un ruolo chiave per la buona riuscita dell’impianto dell’embrione e nello sviluppo nell’utero . Alla nascita del bambino , dopo qualche giorno più precisamente, questi ormoni calano bruscamente. Possibili conseguenze: possono verificarsi emozioni intense, irritabilità e pianto improvviso. Gli ormoni della gravidanza sono sostituiti dalla prolattina che favorisce l’allattamento e l’aumento del latte essenziale per l’avvio dell’allattamento al seno .

I livelli di prolattina rimangono elevati per aiutare la mamma ad allattare al seno fino a quando il riflesso di suzione del capezzolo non si attiva e la produzione di latte diventa riflessiva. È importante riconoscere che la prolattina interferisce con i livelli di estrogeni nel corpo: se i livelli di prolattina sono alti, come durante l’allattamento, i livelli di estrogeni rimangono relativamente bassi.

Questo sconvolgimento ormonale ,sommato alla fatica e alla consapevolezza di un nuovo ritmo di vita imposto dal neonato, da spesso vita a quello che viene definito baby blues. E’ una situazione di accresciuta reattività emotiva che colpisce una donna su due dopo il parto. Di solito inizia tra il 3° e il 5° giorno dopo la nascita e scompare naturalmente entro due settimane. E’ differente dalla depressione post partum che invece persiste per lungo tempo con sintomi anche gravi.

E’ un periodo venato di varie emozioni contraddittorie: si passa facilmente dalle lacrime di gioia alla tristezza improvvisa e transitoria, nostalgia, sbalzi d’umore, eccitazione, confusione ecc,

Ipersensibilità, voglia irrefrenabile di piangere, ansia, senso di solitudine. La neo mamma può anche sentirsi sopraffatta dall’amore per il suo bambino e altre volte completamente indifesa.

Quando il disagio persiste, o addirittura peggiora, si consiglia di consultare tempestivamente un professionista sanitario (medico, ostetrica, psicologo ecc.). Capita infatti che la nascita di un bambino porti ad un episodio depressivo . Prima viene identificato e curato, meno il rapporto con il bambino ne risentirà. La madre deve poter esprimere la sua sofferenza e rompere l’isolamento in cui tende a rinchiudersi per vergogna o colpa. Un follow-up psicologico aiuta la madre a ritrovare il suo equilibrio mentre ripristina il legame madre-figlio . Non riconosciuto, questo disturbo mentale è tuttavia oggi la prima causa di mortalità materna perinatale, prima di emorragie o infezioni.

Anche la ripresa fisica è importante per una neo mamma. La ripresa dell’attività sportiva dopo un parto non va fatta comunque prima di una completa riabilitazione perineale da effettuarsi con un’ostetrica o un fisioterapista. Infatti, il peso dell’utero durante la gravidanza e l’ingrossamento della vagina al momento del parto provocano un rilassamento del perineo . Fondamentale ritrovare tutto il suo tono grazie a sedute riabilitative dedicate ed esercizi specifici per rafforzarlo.

L’obiettivo della riabilitazione perineale è quello di evitare disfunzioni del sistema urinario come l’incontinenza o la discesa d’organo. Il principio è quindi quello di rafforzare e tonificare i muscoli del perineo. Diverse tecniche di riabilitazione possono essere proposte da un medico. Devono essere eseguiti da un professionista della salute per essere sicuri di ottenere buoni risultati. Inoltre è importante non arrendersi dopo poche sedute, ma ancorare la riabilitazione nel tempo.

Qualunque sia la modalità scelta (manuale, elettrostimolazione, ecc.), la riabilitazione perineale è fondamentale per tutte le donne e può iniziare tra 1 mese e 6 settimane dopo il parto . Questo passaggio non va trascurato a rischio di soffrire di incontinenza urinaria , o addirittura di prolasso (discesa di organi) diversi anni dopo il parto.

Esistono diverse tecniche utilizzate dal fisioterapista:

  • Riabilitazione manuale : Questa tecnica praticata dal terapeuta permette di accompagnare il paziente e verificare che adotti i gesti corretti durante il suo apprendimento.
  • Elettrostimolazione:tramite elettrodi applicati, viene inviata una stimolazione elettrica per stimolare la contrazione muscolare. L’elettrostimolazione è completata dalla contrazione eseguita dal paziente.
  • Trattamento comportamentale:consiste nel correggere determinati comportamenti acquisiti prendendo di mira le cattive abitudini. Grazie a questo metodo educativo, il paziente impara a riprendere il controllo.
  • Biofeedback:è una tecnica che rende il paziente consapevole delle informazioni inviate dall’organismo durante il suo lavoro di riabilitazione perineale.

 

E’ possibile effettuare esercizi riabilitativi (esercizi di Kegel) anche da sole in casa. Ci sono esercizi muscolari e respiratori riproducibili che aiutano a mantenere un buon tono muscolare. È anche possibile utilizzare dispositivi per mantenere il perineo: oggi ci sono marchi specializzati nella vendita di prodotti, accessori e dispositivi dedicati.

L’obiettivo è concentrarsi sulla respirazione: bisogna sempre inspirare mentre il perineo è rilassato ed espirare contraendo i muscoli pelvici. Per fare ciò, è possibile alternare più posizioni:

  • Seduta
  • Eretta
  • Sdraiata con le gambe sollevate (ad esempio appoggiata su una sedia)
  • In ginocchio, appoggiata a terra con gli avambracci, la testa e le mani

 

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