Induratio peni plastica, qual’è la cura?

Quando si parla di induratio peni plastica, meglio nota come malattia di La Peyronie, si descrive un fenomeno patologico di carattere andrologico che colpisce ovviamente l’uomo.

La malattia si manifesta con la formazione di placche di tessuto cicatriziale nel pene maschile. In genere colpisce uomini oltre i 35 anni di età, per un totale del 9% della popolazione maschile.

Si tratta di una patologia di carattere progressivo e si può suddividere come evoluzione in due fasi diverse. La fase acuta della malattia dura circa un anno, fase in cui la forma e le caratteristiche delle placche che si manifestano cambiano in continuazione e anche i sintomi sono vari e diversi.

Superati i primi dodici mesi dall’insorgere della malattia, le placche presenti e i sintomi si stabilizzano, e in questa seconda fase si procede in genere a valutare tutte le terapie necessarie utili a trattare il fenomeno patologico.

La Peyronie, quali sono i sintomi?

Alcune volte la malattia di La Peyronie non presenta sintomi di sorta. In ogni caso, nella maggior parte dei pazienti invece manifesta un incurvamento del pene in fase di erezione, creazione di protuberanze sulla superficie del pene, fenomeni dolorosi, sia a risposo che durante l’erezione. Inoltre si ha in genere una perdita della lunghezza e della circonferenza durante l’erezione, si soffre spesso di disfunzione erettile. I fenomeni acuti o meno dipendono dalle dimensioni della placca di tessuto cicatriziale presente sulla superficie del pene, dalla sua forma e dalla posizione in cui appare.

Induratio Peni Plastica, possibili conseguenze

Se non si interviene con una terapia utile in tempo, la patologia di La Peyronie può portare a dolore del pene durante l’erezione o a riposo, fenomeni di impotenza, impossibilità di effettuare la penetrazione, e conseguente compromissione della vita sessuale del soggetto colpito.

La Malattia di La Peyronie è curabile?

La malattia di La Peyronie è assolutamente curabile, ma è giusto e importante rivolgersi al giusto specialista non appena si manifestano i primi sintomi, per avere quindi una diagnosi precoce e una cura efficace.

Il decorso della malattia fino alla fase acuta dura circa 12 mesi, ed è meglio intervenire nelle fasi iniziali.

Tipologie di cura

Iniezioni di Xiapex

Per il Morbo di La Peyronie, le iniezioni di Xiapex sono l’unico trattamento non chirurgico che evidenzia risultati significativi nel contrastare la patologia.

L’iniezione si effettua nella placca e contiene collagene, per portare alla scissione enzimatica della stessa, in modo che la curvatura del pene e i disturbi portati al paziente colpito tendono a ridursi.

In genere lo specialista consiglia operazioni di modellamento meccanico, che deve essere in genere praticato per un mese dopo la puntura di xiapex. Questa azione già dai primi giorni e durante il mese successivo portano a miglioramenti e riduzione della curvatura del pene.

Trattamento con Onde D’urto a Bassa Densità – ESWT

Si tratta di un trattamento ambulatoriale di nuova generazione, con il fine di ridurre il dolore e contrastare la fase attiva della placca, diminuendone la durata.

Le Onde d’Urto stimolano la nascita di nuovi vasi sanguigni, portando sangue verso la placca, contrastandone la progressione e agendo da mediatori anti infiammatorie.

Vengono prodotte da un manipolo appoggiato sul corpo, e trasmesse sulla parte coinvolta, senza disturbare i tessuti vicini. Le cellule colpite dalle onde vengono compresse, e successivamente si estendono, come un palloncino, creando delle bolle, spingendo al rilascio di fattori agiogenetici all’interno della membrana cellulare.

Trattamento chirurgico

Quando il soggetto colpito dal morbo di La Peyronie non può per caratteristiche subire le iniezioni di Xiapex, oppure le onde d’urto non hanno effetto, allora si ricorre al trattamento chirurgico della patologia, che si può descrivere in tre tipologie di trattamento.

Plicatura: Si tratta di un intervento che agisce sulla parte sana e quindi più lunga del pene non colpita dalla patologia. Si interviene riducendo la parte sana, e portandolia quindi allineata con la parte colpita dalla placca, rimuovendo quindi di fondo la curvatura del pene.

Il Grafting opera nel metodo opposto a quello della plicatura, il chirurgo si occupa di rimuovere la placca cicatriziale, ridonando quindi elasticità a quella parte, e riportando il pene in posizione eretta. Il grafting quindi riporta il pene alla funzione e lunghezza originaria del soggetto colpito.
Essendo di fatto interventi più complessi della plicatura, le operazioni di grafting vengono destinati a soggetti con patologia più grave.

Impianto di protesi peniena
L’impianto di una protesi peniena consiste nel posizionare all’interno dei corpi cavernosi danneggiati due cilindri in silicone (protesi peniena), che consentono al paziente di ottenere erezioni meccaniche al bisogno.

Qualora soffriate di questo tipo ti patologia o avete un conoscente o parente colpito dal morbo di La Peyronie, ci sono tanti professionisti in grado di trattare la patologia, tra cui un Andrologo a Milano, il Dottor Andrea Russo che Conduce il Centro di Urologia Avanzata.

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