La Prima Visita dal Dentista: 5 cose da tenere sott’occhio

La prima visita odontoiatrica, si sa, non si scorda mai. Mettersi sdraiati, aprire la bocca, sentirsi smanettare dentro la bocca alla ricerca di chissà che…crea sempre qualche timore e dubbio. Tuttavia, il principale dubbio rimane: perché mai dovrei pagare la visita “se il dentista non mi ha fatto niente”?
Ecco 5 pratici consigli offerti dallo Studio dentistico CDA da tenere sott’occhio per non rischiare sgradite sorprese:

1- Una buona prima visita odontoiatrica dovrebbe essere strutturata secondo precise fasi:
in primis, la compilazione della cartella clinica, con raccolta di anamnesi, farmaci assunti, abitudini alimentari e/o viziate, eventuali altri problematiche e consenso al trattamento dei dati personali secondo le normative vigenti (attualmente vige il Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR); in secundis, ascolto delle problematiche del paziente e dei suoi desideri e necessità; segue poi la “visita clinica” vera e propria, con valutazione dal vivo della bocca del paziente (ndr: BOCCA, non solo i DENTI!) ed eventuale esame radiografico; infine, spiegazione del piano di trattamento, dei tempi previsti e prima panoramica sui costi e modalità di pagamento.

2- L’igiene e la protezione:
La tenuta minima che il dentista dovrebbe indossare per la protezione propria e del paziente comprende guanti, cuffia protettiva, mascherina e divisa; il dentista deve usare rigorosamente solo strumenti che vengano aperti davanti al paziente, puliti con un protocollo tracciabile e ripetibile e sterilizzati in apposita carta protettiva; importante anche che gli strumenti riportino una data di sterilizzazione non superiore ai 30 giorni antecedenti la visita; anche la poltrona è bene che sia coperta da un telo monouso protettivo sulla seduta, lo schienale e -soprattutto- la testiera; similmente, anche tutte le parti del riunito che vengono toccate dal dentista (manici, spray aria-acqua, tubi, lampada, etc) devono coperte da una pellicola protettiva, che dovrà essere ovviamente cambiata dopo ogni paziente.

3- Ricevimento su appuntamento:
a dispetto di quel che si pensi, una sala d’attesa piena non fa un buon professionista. Soprattutto nel caso delle prestazioni odontoiatriche, infatti, è fondamentale che vi sia ordine ed organizzazione. Un buon dentista fa sì che ogni paziente sia ricevuto su appuntamento (emergenze escluse, per le quali può esserci uno strappo alla regola, ndr), così che per ogni persona ci sia il tempo e il modo di allestire la sala e prepararsi per il paziente successivo. Considerate che una semplice prima visita, se ben fatta, richiede almeno 30 minuti! E’ per questo che uno studio sovraffollato o in cui gli orari vengono sistematicamente non rispettati non è nelle condizioni di lavorare con calma e quindi non è un buono studio. Stessa cosa dicasi per gli spazi: diffidate dagli studi che hanno corridoi improbabili, porte piccole o bagni con scalini. Lo studio dentistico è una struttura sanitaria, e in quanto tale deve essere tutto ben segnalato, organizzato e pulito!

4- Visita gratuita:
qui si apre un mondo. Negli ultimi anni, l’Odontoiatria è stata travolta da un mare di pubblicità di prestazioni a basso costo, gratuite o comunque condotte più dalle regole commerciali che da quelle sanitarie. Invece bisogna considerare che la prima visita è sempre un atto medico, e per questo non può mai essere gratuita. Diffidate da chi regala ortopanoramiche a tutti o visite random. La prima visita serve sostanzialmente per una cosa: inquadrare il paziente e quindi far diagnosi. La diagnosi è quel miracoloso mix di conoscenza, intuito, abilità ed esperienza che si impara solo facendo quel lavoro. Quindi, il flusso è: buona visita -> accurata diagnosi -> scelta di trattamento ottimale per il paziente -> eccellente esecuzione del piano di trattamento -> prognosi accurata. Capite ora perché tutto questo non può essere gratuito?

5- Il cliente ha sempre ragione… Ma il paziente?
Vi assicuro che la gran parte delle persone si scoccia a sentire le telefonate del dentista che gli ricorda del richiamo semestrale per la pulizia dei denti o dell’appuntamento che fissaste tempo addietro per quell’otturazione da rifare. Eppure, non dovrebbe essere che una volta scelto un professionista, vi dovreste fidare di lui ed essere buoni pazienti?
E’ importante ricordare sempre che il rapporto dentista-paziente è un rapporto a due, e come tutti i rapporti a due della vita -perché siano fruttuosi e soddisfacenti- c’è bisogno di rispetto e onestà da ambo le parti. Un buon dentista è colui che non cerca il “comando” sul paziente, ma anzi ne incentiva la collaborazione!

 

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